Miti e falsità sulla tricopigmentazione
Quando si parla di tricopigmentazione i dubbi che sorgono sono molti e spesso ci si imbatte in false notizie riguardo al trattamento. Il rischio è ovviamente di non capire bene di cosa si tratta e, proprio per questo, di non prenderlo in considerazione come rimedio per combattere esteticamente la perdita dei capelli.
In questo articolo vogliamo quindi sfatare i miti più comuni sulla tricopigmentazione in modo da fare un po’ di chiarezza. Vediamoli insieme:
1) La tricopigmentazione è come un tatuaggio
Falso. La tricopigmentazione è, come dice il nome, un trattamento in cui si inseriscono dei pigmenti all’interno della pelle. Molto spesso viene chiamato “tatuaggio capelli” perché la tecnica è simile a quella del tatuatore. A differenza di un normale tatuaggio però non è una tecnica invasiva, in quanto i pigmenti raggiungono solo gli strati superficiali del derma, quindi possono andare via col tempo, non creano situazioni di rigetto e vengono utilizzati macchinari e pigmenti creati apposta per la tricopigmentazione professionale.
Inoltre le sostanze utilizzate per pigmentare il cuoio capelluto sono assolutamente atossiche e riassorbibili.
2) Il trattamento dura per sempre
Di nuovo falso. Diretta conseguenza del punto sopra è che il trattamento di tricopigmentazione una volta fatto non dura tutta la vita (né la tricopigmentazione semi-permanente e né quella permanente), ma col tempo tende a scolorire. Questo dipende poi da persona a persona e dalla cura che si ha della propria cute.
Naturalmente prima che scompaia del tutto ci vuole del tempo (a seconda anche del tipo di trattamento e del tipo di pelle); una buona idea è di effettuare un ritocco ogni tanto per mantenere il risultato visivo sempre ottimale.
3) La tricopigmentazione risulta “finta”
Assolutamente no! La tecnica di pigmentazione utilizzata è molto sofisticata e riesce a riprodurre al meglio un effetto rasatura totalmente naturale, grazie anche alla riproduzione dei “puntini” della stesso identico diametro di un capello.
Il cuoio capelluto non sembra quindi semplicemente “disegnato”, ma viene ricostituita in modo realistico tutta l’area in cui sono caduti i capelli, evitando stacchi di colore e ricreando un effetto volume.
4) Bisogna essere calvi per effettuare il trattamento
Falso. Non è necessario aver perso parecchi capelli per provare la tricopigmentazione. Questo trattamento può essere effettuato su tutte le aree della cute (piccole o grandi) in cui c’è stato un diradamento o una perdita dei capelli.
In questo modo ne possono beneficiare tutti, sia gli uomini che le donne. Queste ultime infatti, se pure meno colpite dalla alopecia, possono comunque riscontrare una caduta dei capelli per vari motivi, o magari semplicemente desiderano correggere un’area in cui la chioma si è assottigliata.
5) Bisogna rasarsi tutti i giorni
Anche questo, infine, è falso. Dopo aver effettuato il trattamento effetto rasato si pensa che sia necessario rasare la testa tutti i giorni per mantenerne l’aspetto naturale e omogeneo. In realtà basta rasarsi secondo i tempi di crescita del proprio capello, e un buon trattamento, è in grado di camuffare anche con il capello non completamente rasato.